ALBERI di NATALE: RIPIANTARE o RICICLARE?
Il dilemma fra l’albero di Natale di plastica (riutilizzabile per diversi anni) e il vero Picea abies, coinvolge sempre meno persone, ma rimane comunque un tema che si ripete ogni anno con l’avvicinarsi del Natale.
Gli alberi di Natale veri (Picea abies (L.) H.Karst.), o Abete Rosso, sono ormai tutti coltivati e quindi danno reddito ad agricoltori che vivono in zone di montagna, offrendo loro una alternativa alle scarse opportunità di coltivazione in aree svantaggiate. Ma la naturalità del prodotto si scontra oggi con la sensibilità ambientale, per il costo di acquisto che si ripete ogni anno e per il disturbo che crea doverlo smaltire al termine delle feste.
Chi può lo coltiva in giardino, oppure lo trapianta al termine delle feste, ma non sempre con buoni risultati. Sono questi i motivi per cui da oltre venti anni l’albero di Natale di plastica ha preso il sopravvento e ha praticamente mandato in pensione il vecchio albero di montagna coltivato con fatica e addobbato odorando il profumo di resina.
Oggi moltissimi Comuni offrono il servizio di ritiro degli alberi di Natale oppure la possibilità di conferirli presso i centri di Raccolta Comunali per essere avviati al riciclo. In fondo il legno ha molti usi secondari, dal riscaldamento, al truciolato per pannelli e pallets.
La scelta resta delle famiglie, ma niente potrà mai sostituire l’odore degli aghi dell’abete in casa durante le feste di Natale.
Quindi, se scegliete l’albero coltivato o volete tornare a questa tradizione non dovete pentirvi o sentirvi in colpa verso la natura. Contribuite all’economia delle zone di montagna e potrete tranquillizzare la vostra etica ambientalista con l’avvio al riciclo del vostro albero … a meno che non lo prendiate con la zolla e non abbiate la possibilità di trapiantarlo in un bosco o nel vostro giardino.
In ogni caso: BUON NATALE!
CDL
Autore RaccolteDifferenziate
Post collegati:
