EMZ: per rendere il cassonetto intelligente l’elettronica non serve più

EMZ, l’azienda di Bolzano, che da anni commercializza sistemi ad apertura controllata con identificazione dell’utente, ha presentato, in occasione di Ecomondo a Rimini, un nuovo sistema rivoluzionario.

DIGITASTIK è un sistema brevettato che consente di eliminare il modulo elettronico dai cassonetti attivando il controllo dei conferimenti e l’ identificazione dell’utente attraverso una APP dello smartphone che dialoga con il cassonetto attraverso la più semplice tecnologia Bluetooth.

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Il contenitore, che può essere un cassonetto ma anche un bidone carrellato anche mascherato da arredo urbano, non ha più apparati elettronici, consumi di energia, batterie da sostituire o celle fotovoltaiche a rischio di vandalismo. Basta una semplice tecnologia bluetooth e il dialogo fra cittadino e contenitore dei rifiuti è fatto. Per chi non ha uno smartphone basta un telecomando simile ad un apricancello e l’operazione è fatta. Il cassonetto consente l’apertura dello sportello, il conferimento del rifiuto e l’azione viene immediatamente rilevata dalla centrale operativa, il cittadino identificato e l’azione memorizzata per l’eventuale applicazione della tariffazione puntuale.

Una rivoluzione tecnologica senza tecnologia.

Sono 11 anni che abbiamo inesrito l’elettronica in tutti i cassonetti – dice Lorenzo Sgarbossa, titolare di EMZ – fornendo attrezzature ad alcune fra le più grandi città e aziende italiane. Ci è stato richiesto di migliorare la tecnologia, di implememtare i sistemi di comunicazione e le informazioni da raccogliere ed elaborare e siamo arrivati ad inserire fino a 3 moduli diversi in ogni cassonetto. Ma ci siamo resi conto che questo non bastava mai. Adesso, noi che abbiamo inserito l’elettronica nei rifiuti, abbiamo sostituito tutto con un sistema di una semplicità estrema.”

Dopo i sistemi eGate Drum per le calotte, gli eGate Flex per i sistemi elettronici adesso è arrivato eGate Digi con DIGITASTIK dove l’APP riconosce il cassonetto attraverso il sistema Bluetooth, oppure con la lettura di un QRcode o inserendo un codice alfanumerico riportato sul contenitore. Il cittadino entra in dialogo con il contenitore, gli chiede di sbloccare l’apertura e conferisce il rifiuto, se il cassonetto è pieno o non si apre, un messaggio indica dove può trovare il contenitore più vicino e, contemporaneamente lo smartphone dell’utente segnala l’eventuale malfunzionamento alla centrale operativa.

Di fatto l’utente, con il suo smartphone, sostituisce tutta l’elettronica che doveva essere inserita nel cassonetto, con costi di investimento che si riflettevano sulla tariffa rifiuti per il cittadino.

Oggi è tutto più semplice e più veloce, senza smart card, senza chiavette, senza tessera sanitaria: tutto fatto con lo strumento di uso più comune.

 

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