Salvini e Di Maio litigano anche sugli inceneritori

Salvini: in Campania serve un inceneritore in ogni provincia – Di Maio: “gli inceneritori (con l’emergenza rifiuti ndr) non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di governo”

E il Ministro dell’Ambiente Costa … “stiamo lavorando”!

 

Il Ministro dell’Interno Salvini, recatosi nuovamente a Napoli dopo un mese esprimendo la sua “enorme preoccupazione” per l’alto rischio di un ritorno dell’emergenza rifiuti che in Campania potrebbe ritornare molto presto, parlando di “folle incapacità” e possibile “disastro ambientale“.

Poi Salvini ha aggiunto sul suo profilo Facebook:La percentuale di raccolta differenziata in Campania è di quasi 20 punti inferiore rispetto alle altre regioni italiane. Non solo: nel 2016 la regione ha esportato in Italia e in Europa 300MILA tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti? In Lombardia ci sono ben 13 termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei “No” provoca roghi tossici e malattie.”

La reazione del Ministro Di Maio, che nella terra dei fuochi è nato e cresciuto, non si è fatta attendere e in una intervista ha dichiarato: “Il fenomeno di incendio di depositi di rifiuti è un fenomeno che ormai sta interessando tutta la nazione e in particolare la terra dei fuochi, e su questo il Ministro Costa all’Ambiente ha pronto una serie di interventi che aumentano i controlli e responsabilità. Questo genere di depositi non è più un caso che stiano andando a fuoco in maniera sistematica e quindi ci stiamo vedendo chiaro e siamo pronti con degli interventi che aumentino i controlli e soprattutto che non facciano più sconti a nessuno perché quello che sta succedendo non può essere relegato solo al tema degli incidenti.

Sempre Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook ha scritto: “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo. Lotta alla contraffazione, contrasto alle organizzazioni criminali, video-sorveglianza del territorio, bonifiche ed economia circolare. Tutte cose che sono nel contratto e che stiamo affrontando con il Ministero dell’Ambiente di questo Governo.”

E cosa dice il Ministro Costa?

Meno social il Ministro all’Ambiente si affida ad un comunicato stampa ufficiale: “Stiamo lavorando ogni giorno per portare l’Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall’ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo. È l’impegno quotidiano del Ministero dell’Ambiente. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti. I rifiuti possono essere una risorsa: per l’ambiente e per l’economia. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un’epoca passata. È per questo che abbiamo creato una competenza apposita sull’economia circolare, è per questo che stiamo scrivendo le norme per regolamentare l’end of waste. Non possiamo permetterci di bruciare risorse economiche, e anche posti di lavoro, creando danni ambientali e alla salute. Come tantissimi imprenditori del settore hanno sottolineato, questa gestione virtuosa dei rifiuti è il futuro. Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Vedute diverse dei componenti del governo anche sul modo di comunicare.

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