Questo è il valore economico della materia prima prodotta da riciclo in 14 anni. A questo valore bidogna aggiungere i benefici ambientali generati dal riciclo dei rifiuti di imballaggio ritirati dal sistema CONAI che non sono finiti in discarica.
3,6 miliardi di euro è una cifra importante. Una volta si sarebbe detto di una manovra correttiva della Finanziaria (circa 7.200 miliardi di lire), ma oggi questo è il valore economico prodotto dalla materia prima-seconda prodotta dal riciclo dei rifiuti da imballaggio che il sistema CONAI, con i suoi 6 Consorzi, ha prodotto come risultato della raccolta differenziata fatta dai comuni e conferita al Consorzio Nazionale Imballaggi per l’avvio al riciclo.
Questo si legge in Tweet di oggi di @conai che è il distillato del Rapporto di Sostenibilità del Consorzio.
Nel 2017 il flusso economico complessivo del sistema consortile è stato pari a circa 849 milioni di euro di ricavi, che derivano in primo luogo dal Contributo Ambientale Conai (CAC), pari a 524 milioni di euro, cui si aggiungono 288 milioni di euro di ricavi della vendita dei materiali e 36 milioni di euro di altri ricavi della gestione non caratteristica, finanziaria e straordinaria.
Nello stesso anno i costi di gestione sono stati pari a 875 milioni di euro, di cui l’86% è rappresentato
dai costi di conferimento, raccolta e avvio a riciclo (logistica, selezione, pretrattamento, ecc):
• il 58% di questi costi è rappresentato dai corrispettivi riconosciuti alle pubblicheamministrazioni nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai a copertura dei maggiori oneri delle raccolte differenziate degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio (conferimenti);
• il 32% è destinato, dai consorzi di filiera, per la remunerazione delle imprese di servizio per il ritiro e il recupero dei materiali raccolti;
• il 10% ha coperto i costi di struttura dei consorzi, nonché altri costi per attività specifiche promosse sul territorio, progetti territoriali ordinari e speciali, campagne di educazione e comunicazione rivolte ai cittadini e così via, a ulteriore vantaggio degli enti locali.
Il saldo negativo tra ricavi e costi è stato assorbito dai consorzi di filiera, ciascuno per la propria quota, utilizzando la riserva patrimoniale costituita con gli avanzi di esercizio dei precedenti periodi.