RIFIUTI E CRISI COVID: COSA AVVERRA’ DOPO? Intervista esclusiva alla Direttrice di FISE ASSOAMBIENTE

Elisabetta Perrotta: Direttrice FISE ASSOAMBIENTE

Continuano gli interventi di opinion leader sulla crisi dovuta alla pandemia e i riflessi sulla gestione dei rifiuti urbani: questa volta risponde alle nostre domande la Direttrice di FISE ASSOAMBIENTE Elisabetta Perrotta.

 

 

1) Da quasi un anno il nostro paese e il mondo intero sono messi a dura prova dalla pandemia di coronavirus che, oltre a causare moltissime vittime, ha costretto l’intero pianeta a cambiare modo di vivere, di lavorare e di consumare. Ritenete che il cambiamento forzato di queste abitudini sarà completamente superato con l’auspicato ritorno alla normalità, oppure qualcosa resterà anche in futuro nei nostri comportamenti e in quelli della nostra società?

E.PERROTTA – La “normalità” è un concetto relativo e non generalizzabile. Sono certa che ognuno di noi sta già intravedendo una “nuova normalità” differente da quella che è stata “nomale” fino a ieri. E’ pur vero che l’epoca in cui viviamo già si caratterizza da rapidi e frequenti cambiamenti e che probabilmente il Covid-19 ne ha solo accelerati alcuni. In ogni caso abbiamo dovuto riconsiderare alcuni aspetti che forse avevamo marginalizzato nella nostra precedente “normalità”. Qualcosa sicuramente cambierà.

 

2) In questi mesi i consumi sono cambiati radicalmente rispetto al passato e di conseguenza anche la produzione di rifiuti delle famiglie e delle imprese. Si è assistito ad una contrazione dei consumi e ad una drastica riduzione della produzione di rifiuti (soprattutto imballaggi) da parte delle utenze non domestiche, dovuto alla chiusura forzata di molte attività. Per contro si è avuto uno sviluppo esponenziale degli acquisti online che necessitano di un impiego maggiore di imballaggi rispetto ai normali acquisti nei negozi. Ritenete che il sistema dell’e-commerce verrà consolidato in futuro, o ritenete che, con la riapertura delle attività commerciali la situazione ritornerà quella precedente all’epidemia?

E.PERROTTA – L’e-commerce è inevitabilmente destinato a diventare il canale principale da cui transiteranno i consumi futuri. L’unica ombra all’espansione, esogena allo stesso, potrebbe essere rappresentata dalla tenuta delle economie mondiali sorrette da una politica monetaria espansiva ormai da troppi anni. E’ chiaro che anche l’e-commerce dovrà evolvere sia in termini di logistica che di sostenibilità, aspetti al momento accantonati per far fronte alla crescita a doppia cifra che ne ha caratterizzato l’affermazione. Sotto l’aspetto sociale sarà importante seguirne l’evoluzione, se cioè si affermeranno pochi grandi attori, il che avrebbe conseguenze ben al di là della sola distribuzione, o se tale modalità di vendita riuscirà a divenire più capillare e distribuita. 

 

3) In particolare quali aspetti, legati alla produzione dei rifiuti urbani potranno cambiare e quali nuove necessità si imporranno nella gestione del settore in futuro?

E.PERROTTA – Molto del cambio della produzione dei rifiuti urbani sarà legato anche alla trasformazione dei processi produttivi. La sfida è mettere a disposizione materiali più facilmente riciclabili e a costi sostenibili. Il mercato storicamente ha dimostrato di sapersi adattare rapidamente alle mutate necessità. Il vero aspetto critico è il persistere di un contesto normativo confuso e conservativo. Il legislatore dovrà essere in grado di delineare con chiarezza e rapidità nuove regole in grado di indirizzare e far evolvere questo nuovo ecosistema.

 

4) L’uscita da questa crisi economica sarà probabilmente lunga e probabilmente costerà altri sacrifici. L’utilizzo del MES sarà vincolato alle spese sanitarie, ma le risorse del Recovery Fund potrebbero essere impiegate per investimenti tesi a recuperare occupazione, sviluppo e competitività. Ritenete che sarebbe utile sostenere investimenti, con le risorse del Recovery Fund, nel settore dell’impiantistica per la gestione del ciclo dei rifiuti, così come suggerisce l’ARERA nella memoria del 28 settembre 2020 (348/2020/l/com), potrebbe essere importante per colmare il gap impiantistico del nostro paese e favorire l’economia e lo sviluppo dopo la pandemia?

E.PERROTTA – Il recupero dalla pesante crisi economica e sociale potrà contare sul sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrà contenere le indicazioni su come l’Italia intende impiegare le risorse del Recovery Fund per gli investimenti pubblici, corredati da adeguate riforme. A riguardo occorre non sprecare gli ingredienti lasciati in eredità dal Piano Colao, che aveva colto le questioni decisive per il settore dei rifiuti e dato indirizzi chiari in merito tra cui accelerare le iniziative per il passaggio all’economia circolare e per la gestione virtuosa dei rifiuti, considerando anche il punto di vista infrastrutturale per migliorare la sostenibilità del Paese.

 

FISE ASSOAMBIENTE

ASSOAMBIENTE è l’Associazione che in FISE – Federazione Imprese di Servizi rappresenta a livello nazionale e comunitario le imprese private che gestiscono servizi ambientali.

Le principali attività svolte dalle imprese aderenti ad ASSOAMBIENTE sono:

  • raccolta, anche differenziata, dei rifiuti
  • trasporto rifiuti
  • riciclo rifiuti
  • compostaggio
  • recupero energetico dei rifiuti
  • produzione combustibili da rifiuti
  • smaltimento dei rifiuti
  • bonifiche dei siti e dei beni contenenti amianto
  • intermediazione
  • trattamento acque reflue

L’Associazione è strutturata in tre Sezioni:

  • SEZIONE SERVIZI E RACCOLTA RU (S.R. RU)
  • SEZIONE GESTIONE IMPIANTI TRATTAMENTO E VALORIZZAZIONE RU (G.I.T.V. RU)
  • SEZIONE RIFIUTI SPECIALI INTERMEDIAZIONE E BONIFICHE (R.S.I.B.)

Gli Obiettivi

ASSOAMBIENTE opera per:

  • favorire la qualificazione e lo sviluppo industriale del settore nell’ambito della Circular economy, anche attraverso il ricorso alle BAT (Best Available Techniques);
  • assicurare condizioni per una equa competizione tra aziende pubbliche e private (sia a livello fiscale che di mercato);
  • supportare gli interessi degli associati in tutti i campi della loro attività;
  • garantire su tutto il territorio nazionale una omogenea condizione autorizzativa e di attuazione delle disposizioni normative;
  • rappresentare le imprese associate nelle sedi Istituzionali anche per la definizione di accordi-quadro o di programma.

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