Stampante nuova o ricondizionata? L’alternativa circolare conviene all’ambiente e non solo.

Uno studio comparativo condotto per conto di SAPI ha messo a confronto il ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) di una stampante nuova e una ricondizionata. A parità di vita utile e di prestazioni di stampa, l’impatto sull’ambiente della periferica ricondizionata è risultato 1/5 di quella nuova.

SAPI S.r.l., gruppo industriale italiano specializzato nella rigenerazione di cartucce toner esauste, ricondizionamento di stampanti e fotocopiatrici e consulenza tecnica, ha commissionato a SCF International la realizzazione di uno studio LCA comparativo che ha messo a confronto l’impatto ambientale del ciclo di vita di una stampante nuova e una ricondizionata.

Lo studio, sottoposto a una specifica peer review indipendente, ha il pregio di fornire una risposta chiara e oggettiva a un quesito ricorrente nelle aziende e negli enti pubblici: le stampanti ricondizionate possono rappresentare una valida alternativa dal punto di vista ambientale ed economico all’investimento nell’acquisto di nuove stampanti in sostituzione di quelle usurate od obsolescenti e alle spese relative al trasporto, stoccaggio e smaltimento a norma delle periferiche dismesse? Non si tratta di una questione di spiccioli se si considerano i prezzi di listino delle stampanti destinate a una clientela enterprise e il fatto che in media ogni 3 o 5 anni i responsabili IT di aziende ed enti si trovano ad affrontare il cosiddetto “roll-out”, ossia l’aggiornamento del parco di smartphone, tablet, notebook e desktop PC, stampanti e fotocopiatrici in dotazione.

Cosa s’intende per ricondizionata?

Per stampante ricondizionata o rigenerata – in inglese refurbished – si intende una stampante usata e dismessa pur essendo ancora in discrete condizioni generali di funzionamento e conservazione che viene ritirata, sottoposta a un approfondito procedimento di revisione con sostituzione delle componenti usurate e reimmessa sul mercato. Si tratta, pertanto, di un prodotto del tutto in linea con l’orientamento dell’Unione Europea favorevole alle pratiche del riuso e della circolarità. Una stampante ricondizionata, infatti, permette un consumo etico e meno impattante sull’ambiente, garantendo al consumatore qualità, risparmio e
attenzione alla sostenibilità, grazie alla possibilità di utilizzare consumabili rigenerati.

Lo studio comparativo

Per lo studio comparativo sul ciclo di vita di una stampante nuova acquistata in sostituzione e di una stampante ricondizionata è stata presa in esame la stampante a tecnologia laser Laserjet Enterprise 600 modello M602 prodotta da HP. Servendosi per la modellizzazione di dati forniti dal produttore e della letteratura in materia, SCF International ha provveduto a ricostruire ogni dettaglio tecnico-costruttivo e logistico della stampante: dall’approvvigionamento di materie prime ai processi di trasformazione, al trasporto e alla distribuzione sino all’utilizzo e/o consumo e allo smaltimento/dismissione, calcolando per ognuno di questi passaggi il potenziale impatto ambientale secondo indicatori codificati e riconosciuti quali produzione di gas climalteranti, eutrofizzazione, acidificazione, depauperamento delle risorse idriche ecc..

 

I risultati dell’analisi LCA comparata evidenziano come la stampante ricondizionata generi complessivamente circa 1/5 dell’impatto ambientale di una stampante nuova:

 

SAPI STAMPANTI

 

Parità di vita utile, prestazioni e affidabilità

In considerazione delle indicazioni del produttore, che dichiara una durabilità dell’unità di fusione fino a 225.000 pagine formato A4 e raccomanda un volume mensile di utilizzo della stampante da 3.000 a 15.000 pagine, si è potuto dedurre che la stampante sia concepita per arrivare a produrre almeno 900.000 pagine
nell’arco di cinque anni.

La vita utile residua della stampante laser ricondizionata è risultata del tutto paragonabile a quella di una stampante nuova, a patto che si abbia cura di sostituire le parti fondamentali di usura quali il fusore e i gommini di presa carta. In sede di rigenerazione della stampante, SAPI sostituisce i gommini usurati con
gommini nuovi originali, mentre il fusore del toner è testato sul ciclo di vita di un componente OEM e ha caratteristiche equivalenti.
I risultati dello studio comparativo sulla LCA, la cui rigorosità è stata certificata da una revisione critica di parte terza, confermano quanto ci era noto per esperienza diretta” – commenta Franco Ferreri, Amministratore Delegato di SAPI. “Le stampanti ricondizionate in modo professionale sono un’alternativa
concreta e praticabile e i loro benefici per l’ambiente tutt’altro che astratti. I test effettuati mostrano come la competitività del ricondizionato non si paghi in compromessi sulla vita utile o sull’affidabilità.

SAPI

 

 

 

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