Traffico rifiuti italiani in Tunisia, Legambiente: Intervenire con urgenza

Traffico rifiuti italiani in Tunisia, Legambiente si appella al governo: “Intervenire con urgenza per riportare i rifiuti in Italia, in attesa dell’esito del procedimento giudiziario”.

Legambiente Campania fa richiesta alle procure di Salerno e Potenza per costituirsi parte civile nel procedimento.

“Intervenire urgentemente per riportare i rifiuti campani trasferiti in Tunisia, in attesa di rivalersi nei confronti dei responsabili del traffico all’esito del procedimento giudiziario”. È la richiesta che Legambiente, accogliendo il grido di allarme delle associazioni ambientaliste tunisine, indirizza al governo in merito ai 212 container di rifiuti provenienti dalla Campania e bloccati nel porto di Sousse da più di otto mesi. Container sotto sequestro preventivo, con un costo di 26 mila euro al giorno, per una cifra ormai di circa sette milioni di euro.

Una vicenda iniziata nell’autunno del 2019 con la firma di un contratto tra un’azienda con sede a Polla in provincia di Salerno e un’azienda tunisina per l’invio di 120mila tonnellate di rifiuti “non pericolosi” in Tunisia. Il primo carico parte dal porto di Salerno a maggio scorso, una volta ottenute le autorizzazioni dalla Regione Campania. Ma i container, ispezionati dalla Dogana di Sousse, non contengono rifiuti plastici, come denunciato, ma altri scarti di ogni tipo, che proverebbero, senza nessun trattamento preventivo, dalla raccolta differenziata domestica prodotta da sedici comuni del Cilento.

“L’Italia è un paese esportatore di rifiuti e la Campania è la prima regione del nostro Paese a dover spedire altrove i propri, non avendone chiuso il ciclo di trattamento e smaltimento sul territorio – commentano Stefano Ciafani, presidente di Legambiente e Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania -. Un business importante che vede proprio nel trasporto l’affare principale in cui, come da sempre denunciamo, si insidiano più facilmente le ecomafie, a danno dell’ambiente, della salute, dell’economia sana e delle tasche dei cittadini”.

 

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