Dai pallet usati un’economia sostenibile

La rigenerazione porta benefici economici e occupazionali e un minor consumo di CO2 pari a 783mila tonnellate

Intervista a Giovanni Azzone

La ricerca su L’impatto del sistema Rilegno della rigenerazione, condotta dal Politecnico di Milano, si è posta l’obiettivo di comprendere e quantificare le ricadute della filiera della rigenerazione dei pallet, che ha come baricentro il Consorzio Rilegno. Lo studio attuale si presenta come complementare a quello dello scorso anno su Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia, che ha riguardato il complesso del sistema Rilegno. Quella della rigenerazione dei pallet è una filiera importante del “sistema Rilegno”, che ha consentito nel 2019 di ripristinare e rigenerare 839.091 tonnellate di imballaggi (aggiuntivi rispetto alle 1.967.290 tonnellate di legno post consumo raccolto attraverso le piattaforme Rilegno). L’impatto della filiera della rigenerazione è stato valutato secondo la logica della “triple bottom line”, ovvero in termini di:

• effetto economico: produzione nazionale, in valore, attivata dalla filiera;

• effetto sociale: occupazione generata dalla filiera, in termini di Full Time Equivalent (FTE) o unità di lavoro equivalenti;

• effetto ambientale: kg CO2 equivalenti “risparmiati”, grazie alla rigenerazione pallet.

Questi effetti sono stati stimati attraverso l’uso di dati puntuali relativi alle imprese del sistema Rilegno e di modelli di tipo economico-statistico (tavole Input Output e analisi LCA).

L’analisi di impatto ha evidenziato chiaramente la capacità della filiera della rigenerazione di creare sviluppo e occupazione, grazie alla combinazione di diversi “contributi”:

• quello delle imprese che svolgono le attività di rigenerazione (diretto);

• quello dovuto alla produzione richiesta alla catena di fornitura di queste imprese (indiretto);

• quello indotto dai consumi generati dalla massa salariale prodotta (indotto).

Giovanni Azzone

Giovanni Azzone è professore al Politecnico di Milano, di cui è stato rettore dal 2010 al 2016.

Complessivamente, l’analisi ha stimato un impatto economico sulla produzione nazionale delle attività della filiera pari a circa 607 milioni di euro. Il contributo maggiore è dato dall’indotto dei salari, come diretta conseguenza della natura labour intensive dell’attività di riparazione. Forse ancora più importante è l’effetto sull’occupazione: sono circa 4.245 i posti di lavoro complessivamente sostenuti in Italia, e anche in questo come risultato del contributo diretto delle imprese e dell’effetto indotto dai salari diretti. Agli effetti di tipo economico e occupazionale, si aggiunge un impatto ambientale molto significativo, dal momento che la rigenerazione dei pallet ha consentito un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a 783.001 tonnellate, rispetto a uno scenario in cui questo legno venga “bruciato” per produrre energia. Questi valori testimoniano concretamente il contributo della filiera della rigenerazione come motore di sviluppo sostenibile per il Paese, con importanti ricadute economiche, sociali e ambientali per i territori in cui le imprese operano.

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