ALLARME DALLE INDUSTRIE DEL RICICLO PER IL CARO ENERGIA
DL Sostegni: mettere in sicurezza la seconda manifattura europea con urgenti misure di medio termine per affrontare il Caro Energia.
Il Tavolo della Domanda di Confindustria, che riunisce un gruppo di industrie italiane a forte consumo di energia, composto da Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica, Federacciai, Federbeton, Federchimica e il Coordinamento dei Consorzi Energia di Confindustria, rappresenta circa 90 miliardi di fatturato, pari al 5% del valore aggiunto nazionale. Esportano il 60% della produzione ed occupano 700.000 addetti. Sono parte integrante della green economy e dell’economia circolare in quanto consentono l’effettivo riciclo delle materie prime seconde nei rispettivi settori.
Il DL Sostegni ter, intervenendo sulla questione energetica, dà concretezza all’azione del Governo in tema di sostegno alle imprese, messe in fortissima difficoltà dall’aumento incontrollato del prezzo dell’energia: un primo passo verso la salvaguardia del tessuto produttivo del Paese, che mette a disposizione strumenti di rapida attuazione e dà concretezza alla richiesta di solidarietà, invocata anche dal Presidente Draghi, da parte di chi sta conseguendo rilevanti ed inaspettati utili.
Il Tavolo della Domanda, e le associazioni delle principali categorie industriali che vi partecipano, nell’esprimere apprezzamento per tale impostazione, auspica che nei Consigli dei Ministri preannunciati dal Presidente Draghi, siano definite, in favore delle imprese, ulteriori misure strutturali – l’industria italiana consta molti settori per i quali l’energia rappresenta la prima e rilevantissima voce di costo – facendo ricorso alle risorse energetiche del Paese, in modo da mettere in sicurezza la seconda manifattura europea e continuare a contribuire alla crescita del PIL del Paese.
Infatti, a fronte di rincari di anche 6 volte dei prodotti energetici, occorrono ulteriori interventi, affinché l’Italia non si trovi sguarnita di fronte alla crisi che altri paesi europei stanno già affrontando.
Tre sono le misure urgenti: una “gas release”, per aumentare la produzione nazionale di gas naturale, rendendola disponibile alle industrie ad un prezzo che non risenta delle crisi internazionali e riducendo la dipendenza dall’estero del nostro Paese; una “electricity release” per valorizzare la produzione di energia rinnovabile gestita dallo Stato utilizzandola per rifornire, a prezzi competitivi, la manifattura; un intervento sugli oneri di sistema, che preveda l’allineamento della regolazione nazionale alla legislazione dei nostri competitori francesi e tedeschi.
Tali misure, adottate urgentemente ed inserite in un percorso di medio termine, permetterebbero di ridurre gli effetti avversi del caro energia, sostenendo la manifattura italiana nell’affrontare le sfide dei mercati da cui rischia, in poco tempo, di essere tagliata fuori, oltre che vanificare gli investimenti nella transizione energetica già fatti