Atelier Riforma-Re4Circular una startup premiata
Questa startup italiana è stata premiata dal Green Alley Award 2022 (vedi articolo) per le idee innovative basate sul riciclo dei tessuti nel campo della moda.
Atelier Riforma è una delle sei startup premiate selezionate fra 177 iniziative candidate da Landbell Group che verranno premiate a Berlino il prossimo 28 aprile.
Atelier Riforma è una startup innovativa a vocazione sociale ideata a Torino da Elena Ferrero, 29 anni, e Sara Secondo 31 anni. La missione della startup è quella di ridurre l’enorme impatto ambientale del settore tessile-moda attraverso l’economia circolare.
Elena e Sara non appartenevano al mondo moda e sono partire da zero mosse dall’intento di creare qualcosa di impatto positivo per la società e per l’ambiente.
Nata come progetto nel 2019 e poi diventata società nel 2020, Atelier Riforma è partita da un’idea allora fuori dal coro: creare una rete di sarti, designer e sartorie sociali che si occupasse di trasformare i capi dismessi per dar loro maggior valore e rimetterli in circolo su una piattaforma di vendita.
Elena e Sara non si sono lasciate scoraggiare dal periodo complicato legato alla pandemia: giorno dopo giorno hanno creato una rete di più di 25 realtà sartoriali, diffusa in tutta Italia, dato nuova vita a più di 800 capi d’abbigliamento e creato il primo marketplace in Italia dedicato all’upcycling.
Tra queste realtà ci sono anche diverse sartorie sociali, che promuovono l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate come migranti, ex-detenute e donne vittime di violenza.
Per creare un cambiamento ancora più profondo, le fondatrici hanno deciso di collaborare anche con scuole di moda, per trasmettere agli studenti (e quindi i professionisti di domani) la competenza dell’upcycling, ossia quella di dare nuova
vita a un vestito usato.
Per sensibilizzare la popolazione sull’impatto ambientale della moda e sulla necessità di un consumo più consapevole, le due fondatrici svolgono quotidianamente attività comunicative e divulgative, attraverso i social network e dal vivo, con talk, podcast, video, interviste, infografiche, articoli, conferenze e workshop.
Il progetto era molto virtuoso, ma piuttosto articolato e difficilmente scalabile. Perciò dal 2021 in avanti Elena e Sara hanno iniziato a progettare una tecnologia, che hanno chiamato Re4Circular, che permettesse di applicare questo modello circolare a una più ampia scala, per avere un impatto positivo ancora più grande. Si tratta della prima tecnologia di Intelligenza Artificiale per la catalogazione e digitalizzazione dei rifiuti tessili.
Obiettivo di questo macchinario, che verrà fornito a tutte le realtà che si occupano della raccolta degli indumenti dismessi, sarà quello di indirizzare quanti più capi possibile verso destinazioni sostenibili, come il riuso, il riciclo e l’upcycling, ed evitare che finiscano in discarica!
Alla tecnologia di catalogazione, infatti, sarà collegata una piattaforma marketplace B2B che metterà in contatto le realtà che raccolgono vestiti usati con le aziende della moda circolare che sono in grado di riutilizzarli (ad esempio negozi di usato, aziende che riciclano la fibra tessile, brand che si occupano di refashioning sartoriale, ecc.).
Entro il 2025 in tutta l’UE sarà obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili e questa tecnologia potrebbe rendere l’Italia pioniera nell’innovazione circolare.
Il loro sogno? Fare in modo che nessun vestito, dopo essere stato utilizzato, si trasformi in rifiuto, ma al contrario venga continuamente recuperato, trasformato e rimesso in circolazione, creando valore economico e nuovi posti di lavoro.
“E’ così che quando ancora non si parlava di moda circolare, abbiamo lanciato il primo marketplace italiano dedicato all’upcycling. Raccoglievamo i capi da privati e non profit, li selezionavamo e catalogavamo per poi distribuirli a una rete di upcyclers.”
“DA OGNI SCARTO, UNA RISORSA” questo il nostro motto!
Sara dice che “la moda è uno strumento per esprimere noi stessi, la nostra personalità e, ora più che mai, i nostri valori” mentre Elena aggiunge “credo non ci sia nulla di più soddisfacente che trasformare qualcosa di inutile e banale in qualcosa di utile e meraviglioso”.
Un bellissimo esempio di innovazione, fantasia e sviluppo sociale nel rispetto dell’ambiente.