I 25 ANNI DI CONAI
Il 2022 è il venticinquesimo anno di vita del Consorzio Nazionale Imballaggi, un quarto di secolo che consente di fare un bilancio di CONAI e dei Consorzi di filiera.
«Nel 1998, meno di un anno dopo la nascita del sistema CONAI, l’Italia avviava a riciclo poco più di 3 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio all’anno: circa il 30% dell’immesso al consumo. Negli ultimi anni è arrivata a triplicare questo numero arrivando a oltre 9 milioni e mezzo ogni anno. Più di sette imballaggi su dieci ogni anno possono avere una seconda vita».
A spiegarlo è il presidente CONAI Luca Ruini in occasione dell’evento alla Camera dei Deputati che apre le celebrazioni per i 25 anni del Consorzio Nazionale Imballaggi.
Il Consorzio, garante per l’Italia del raggiungimento degli obiettivi di riciclo degli imballaggi imposti dall’Unione Europea, arriva al giro di boa forte di risultati che mettono l’Italia in una posizione di leadership in Europa in questo settore dell’economia circolare.
«Negli ultimi ventiquattro anni il Paese ha avviato a riciclo un totale di oltre 170 milioni di tonnellate di imballaggi» afferma il presidente Ruini. «Secondo gli ultimi dati Eurostat disponibili, l’Italia è seconda in assoluto nel riciclo pro-capite degli imballaggi, dietro al Lussemburgo e davanti alla Germania».
I ventiquattro anni già trascorsi sono stati segnati dal sostegno ininterrotto a un settore dell’economia circolare italiana che riguarda poco meno del 30% dei rifiuti urbani.
Tra il 1998 e il 2021 il sistema consortile ha versato ai Comuni italiani 7 miliardi e 370 milioni di euro per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata, ossia la differenza di costo fra il buttare tutto in discarica in modo indifferenziato e la corretta separazione dei materiali di imballaggio quando arrivano a fine vita.
Vi si aggiungono più di 4 miliardi di euro destinati dal sistema al finanziamento di attività di trattamento, riciclo e recupero.
«Un totale di oltre 11 miliardi di euro. Sono risorse di tutte le aziende che costituiscono CONAI: sono state loro a farsi carico dei costi del corretto fine vita degli imballaggi. Con un unico obiettivo: non devono avere un impatto sull’ambiente quando diventano rifiuti» commenta il presidente Ruini.
25 anni di benefici
CONAI ha un ruolo di sussidiarietà al mercato. «Garantisce il ritiro dei rifiuti di imballaggio che gli vengono affidati su tutto il territorio nazionale e a qualsiasi condizione di mercato» spiega il presidente Ruini. «Oggi gestisce poco più della metà degli imballaggi avviati a riciclo. E assicura il rispetto del principio della responsabilità estesa del produttore: produttori e utilizzatori sono responsabili dei loro imballaggi anche nella fase del fine vita, quando diventano rifiuti».
Un impegno che, a oggi, ha già evitato il riempimento di circa 183 nuove discariche di medie dimensioni.
Ma i benefici ambientali prodotti nei ventiquattro anni che precedono questo 25simo anniversario accendono i riflettori anche su un altro ruolo del riciclo: quello di attore nella lotta contro il cambiamento climatico. «L’impegno di CONAI ha permesso di evitare l’emissione in atmosfera di circa 56 milioni di tonnellate di anidride carbonica» svela Ruini. «Equivale alle emissioni di circa 130.000 voli Roma-New York andata e ritorno».
Impressionante anche il risparmio di materia: quasi 63 milioni di tonnellate. Il termine di paragone che il Consorzio usa è quello della Torre Eiffel: «Parliamo dell’equivalente in peso di circa 6.300 Torri Eiffel. Ma in questi ventiquattro anni il lavoro del Consorzio ha permesso anche un risparmio di energia pari a quella che consumano circa 200 milioni di persone in un anno».
«Con questi venticinque anni di lavoro» conclude Ruini, «e i risultati che abbiamo ottenuto, possiamo presentarci come un attore capace di aiutare il nostro Paese nella transizione verso l’economia circolare in un momento di grandi cambiamenti, anche geopolitici».
Gli interventi dei sette Consorzi di Filiera
«RICREA assicura in Italia il riciclo degli imballaggi in acciaio, promuovendo e agevolando la raccolta differenziata ed educando i cittadini al corretto conferimento. L’acciaio è una lega metallica, riciclabile al 100% infinite volte, composta essenzialmente da ferro e carbonio ed è una delle risorse più diffuse e impiegate al mondo. La produzione mondiale di acciaio nel 2020 è di 1.878 mln di ton. e l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Germania. Tra i prodotti realizzati con questo materiale ci sono anche gli imballaggi come scatolette per prodotti ittici; barattoli per pomodoro e vegetali; scatole per dolci, liquori e caffè; latte per olio; tappi corona e coperchi; bombolette aerosol; fusti e secchielli. Una volta usati e raccolti, RICREA fa in modo che tornino in acciaieria per essere fusi e tornare nuovo acciaio. Nel 2020 ne sono stati raccolti 451.131 ton. e sul totale dell’immesso al consumo, ne sono stati riciclati il 79,8%, ben oltre il target del 70% da raggiungere entro il 2025 stabilito dalla Direttiva UE 2018/853. RICREA è un consorzio senza scopo di lucro che si sostiene con i ricavi da contributo ambientale conai, oggi a 12 Euro/ton., e la vendita di materiale presso le acciaierie».
Domenico Rinaldini, Presidente RICREA
«Il sistema nazionale di gestione degli imballaggi in alluminio in 25 anni ha raggiunto un livello di maturità e di efficienza tali da garantire incrementi qualitativi e quantitativi considerevoli in tutta Italia. Un avvio che potremmo definire “pionieristico” ha fatto si che ad oggi la percentuale di riciclo per questa frazione si sia assestata intorno al 70%, con evidenti benefici non solo ambientali ed energetici, ma anche sociali ed economici. Un ulteriore elemento di consapevolezza del fatto che stiamo perseguendo una linea d’azione efficace ci viene anche offerto dal confronto con i livelli di riciclo conseguiti dagli altri Paesi europei, con i quali da tempo ci misuriamo e collaboriamo condividendo progetti di ricerca e sviluppo, nell’ottica di un obiettivo comune che insieme alle aziende del comparto alluminio perseguiamo anche in termini di prevenzione e tutela delle risorse. Un aspetto interessante da evidenziare a tal proposito è che, a differenza proprio degli altri Paesi, il sistema italiano è basato sulla raccolta e il recupero di tutte le tipologie di imballaggi e non solo su quelle più facilmente valorizzabili in termini economici. Questo è un aspetto fondamentale che conferma la capacità del sistema CIAL di coniugare al meglio l’efficienza economica e gestionale con la responsabilità ambientale d’impresa».
Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale CIAL
«L’Italia è tra i leader in Europa per il riciclo di carta e cartone. COMIECO ha contribuito, nel solo comparto degli imballaggi, a superare l’85% di tasso di riciclo, raggiungendo con 10 anni di anticipo gli obiettivi fissati dalla normativa UE al 2030. Un risultato possibile grazie all’impegno dei cittadini che quotidianamente separano carta e cartone, arrivando a differenziare annualmente circa 3,5 milioni di tonnellate. Un contributo fondamentale che consente il risparmio ogni anno di circa 3 milioni tonnellate di CO2 e viene interamente valorizzato dal sistema industriale cartario grazie al riciclo. La filiera cartaria rappresenta un modello efficiente di economia circolare: circa il 62% della produzione nazionale si basa infatti su carta riciclata. L’Italia è al secondo posto in Europa per utilizzo di carta da riciclo, dopo la Germania».
Alberto Marchi, Presidente COMIECO
«In questi 25 anni RILEGNO ha realizzato un sistema di economia circolare virtuoso ed efficace per ogni anello della filiera e si pone all’avanguardia in Europa con una percentuale di oltre il 64% nel riciclo degli imballaggi di legno, ben oltre il target fissato dall’Unione Europea al 30% per il 2030. Tutto questo è stato possibile grazie a 2.000 consorziati, a 400 piattaforme di raccolta, a 15 aziende di riciclo e a tutti i cittadini italiani. Questa nuova economia ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione a beneficio della comunità e del sistema Paese. RILEGNO tiene insieme in un equilibrio virtuoso i produttori di imballaggio e il mondo del riciclo. Avvia a riciclo 2 milioni di tonnellate all’anno di legno, rigenera per il riutilizzo 65 milioni di pallet e genera un impatto economico di 2 miliardi di euro, oltre 10mila posti di lavoro diretti e soprattutto un “risparmio” nel consumo di CO2 di 2 milioni di tonnellate ogni anno equivalenti a un milione di auto circolanti».
Nicola Semeraro, Presidente RILEGNO
«Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in questi anni dal Consorzio. Dal 1998 ad oggi siamo passati da una raccolta differenziata con un pro-capite medio Italia di circa 2 kg a quasi 25 kg per abitante nel 2021. Il nostro sistema collabora per una vera politica industriale favorendo lo sviluppo di nuove aziende, di nuovi processi di produzione e nuovi impieghi. Ricerca e innovazione sono due elementi che ci contraddistinguono, come dimostrano la ricerca di nuove soluzioni di packaging, lo studio di modelli innovativi di riciclo, le sperimentazioni volte a prevenire il fenomeno del river e marine litter. Tanti i successi ottenuti e tante le sfide che abbiamo in cantiere, come l’ampliamento della gamma di prodotti selezionati, un utilizzo sempre più capillare degli eco-compattatori; la riduzione della quantità di scarti a cura del consorzio. Altro ambizioso obiettivo è quello di aumentare l’utilizzo di Combustibile Solido Secondario nelle cementerie nazionali, in modo da poter supportare il Paese anche con il nostro contributo in relazione alla crisi energetica che stiamo attraversando. Siamo convinti che negli anni a venire, anche in funzione dei nuovi piani di Rilancio e Resilienza e al supporto di Cittadini ed Istituzioni, sapremo offrire risposte adeguate agli ambiziosi target da conseguire, perché i traguardi raggiunti oggi costituiscano solo il punto di partenza per gli obiettivi di domani».
Giorgio Quagliuolo, Presidente COREPLA
«Biorepack è un progetto concreto di economia circolare che pone l’Italia all’avanguardia nel campo del riciclo biologico della frazione organica dei rifiuti urbani e dei materiali compostabili assimilati. In poco più di un anno dall’avvio dell’operatività, il consorzio ha registrato l’adesione di oltre 200 imprese e, a valle della sottoscrizione dell’allegato tecnico con ANCI, ha ricevuto oltre 350 richieste di convenzionamento per una copertura di più del 60% della popolazione. Un grande risultato al cui raggiungimento ha dato un contributo fondamentale anche l’esperienza venticinquennale del sistema CONAI».
Marco Versari, Presidente BIOREPACK
«I dati di raccolta del rottame di vetro in Italia sono indubbiamente positivi e incoraggianti ma se si guarda il tasso di raccolta regionale, vediamo notevoli differenze territoriali che mostrano un’Italia a due velocità. È necessario fare un ulteriore sforzo verso l’Italia centro-meridionale in termini di infrastrutture e di sensibilizzazione. Inoltre, nonostante gli sforzi e gli investimenti in innovazione tecnologica, la qualità di ciò che finisce nelle campane ha ancora grandi margini di miglioramento: lo scarto finale tra vetro raccolto e quello effettivamente riciclato è, infatti, ancora sopra il 10%. È possibile fare di più, ma soprattutto è possibile fare meglio anche in virtù degli importanti benefici ambientali ed economici derivanti dalla raccolta. Basti pensare che nel 2020 attraverso il riciclo in vetreria si è recuperata una quantità di energia pari a circa 2,5 milioni di barili di petrolio, vale a dire 385 milioni di m³ di gas metano, equivalenti al consumo medio per uso domestico delle famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti, più grande di Milano».
Gianni Scotti, Presidente COREVE