La salute dei terreni agricoli? Dipende anche dai nostri rifiuti organici
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A Terni due giorni per imparare come fare la corretta raccolta dell’umido e delle bioplastiche compostabili.
Sul fronte della raccolta dei rifiuti organici Terni è un’eccellenza. In sette anni e mezzo è riuscita a farla passare da meno di mille tonnellate del 2015 alle oltre 11mila di fine 2021. In pratica: da 8 chilogrammi per abitante a oltre 105 kg.
Ma con la crescita quantitativa della raccolta dell’umido, nel quale vanno conferite dal 1° gennaio scorso anche le bioplastiche compostabili, si è notato un aumento delle cosiddette “frazioni estranee”: quei materiali cioè che non devono essere conferiti nell’organico e che rendono difficile il suo trattamento all’interno degli impianti di compostaggio e biodigestione.
Per ridurre tali percentuali è necessario soprattutto aiutare i cittadini a imparare le poche semplici regole per avere una perfetta raccolta dell’organico. Per questo motivo, ASM, società di gestione dei rifiuti di Terni, insieme a BIOREPACK, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, hanno ideato il progetto “Le bioplastiche rifioriscono”. L’appuntamento è per il 15 e 16 ottobre prossimi in Piazza della Repubblica tra le 10 e le 19. Due giorni – inseriti nell’ambito degli E-Days organizzati da Confapi Giovani – per fare divulgazione ed educazione sui vantaggi della corretta raccolta dell’umido e delle bioplastiche compostabili.
“Nella sfida tesa a garantire una corretta raccolta dei rifiuti organici, le bioplastiche giocano un ruolo fondamentale” spiega Marco Versari, presidente di BIOREPACK. “Permettono infatti di aumentare sia la quantità sia la qualità della raccolta dell’organico”. I sacchetti in bioplastica compostabile sono perfetti per contenere la frazione umida dei rifiuti domestici (FORSU) da avviare agli impianti di compostaggio. Gli imballaggi rigidi – come piatti, bicchieri, posate e cialde per bevande – aiutano invece ad aumentare la quantità di raccolta, senza ‘sporcare’ l’umido. “Dal loro trattamento corretto – prosegue Versari – passa la possibilità di aumentare la produzione di compost di qualità, fertilizzante naturale riutilizzabile in agricoltura e giardinaggio. Un alleato estremamente utile per restituire salubrità ai terreni e aiutare gli agricoltori a preservare ed aumentare la fertilità dei suoli. Ecco perché il nostro consorzio è quindi al fianco dei Comuni, garantendo loro corrispettivi economici per la raccolta delle bioplastiche insieme all’umido e aiutandoli nella fondamentale opera di educazione dei
loro cittadini”.
Dalle indagini a campione svolte nel biodigestore GreenASM nel quale viene conferita la FORSU è stato notato infatti che la percentuale di materiali non compostabili supera il 10%, mentre il livello ottimale non dovrebbe superare il 3-4%.
“L’eccessiva presenza di materiali non compostabili si traduce in un danno economico per tutta la comunità – commenta Mirko Menecali, presidente di ASM Terni SpA – e rischia di portare a un declassamento dei rifiuti che conferiamo all’impianto di compostaggio. Ci preoccupa in particolare il ricorso sistematico a sacchetti in plastica non compostabile e altri imballaggi plastici per raccogliere e conferire il rifiuto organico”.
Durante i due giorni dell’evento, sarà allestito uno stand in piazza nel quale verranno distribuiti, oltre a materiale informativo sul riciclo dei rifiuti organici e delle bioplastiche, anche sacchetti compostabili per la raccolta dell’umido e confezioni gratuite di compost.
“Questo appuntamento – aggiunge ancora Menecali – sarà anche l’occasione per ricordare che ASM distribuisce a tutte le utenze domestiche dei Comuni serviti dalla provincia di Terni una fornitura di sacchetti biodegradabili e compostabili in numero pari ai passaggi effettuati nella raccolta porta a porta. L’unico onere del cittadino è quello di recarsi al punto di distribuzione di tali sacchetti una volta ogni 4 mesi. Ma in alternativa si possono usare gli shopper e i sacchetti dell’ortofrutta distribuiti nei supermercati. Fare attenzione a gettare nell’umido solo sacchetti e imballaggi compostabili permette di aiutare a gestire correttamente questa importante porzione di rifiuto e di trasformarlo in un prodotto estremamente utile per i nostri agricoltori. Per far funzionare bene la bioeconomia circolare serve lo sforzo di tutti”.
Bioreapack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006)t. È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.