ANAC rileva affidamenti di gestione del ciclo dei rifiuti in assenza di gara e in violazione di altre regole
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Utilizzo improprio dell’affidamento diretto, aggirando il Codice degli Appalti. Violazione delle norme poste a tutela della concorrenza, in particolare del principio di rotazione degli appalti. Cattiva programmazione e gestione del servizio rifiuti.
E’ quanto ha contestato l’Autorità Nazionale Anticorruzione con una Nota del Presidente inviata a una importante società toscana a partecipazione totalmente pubblica, che opera nel campo della sostenibilità ambientale. L’Azienda serve vari comuni dell’Alta Toscana, ed era già stata oggetto di contestazione da parte di Anac lo scorso giugno, con le dimissioni per incompatibilità del Presidente, in quanto contemporaneamente amministratore delegato di un’altra società. La stessa società che ha ricevuto gli appalti in forma diretta violando il Codice e le normative prescritte.
Le criticità rilevate da Anac
Anac ha concluso così la propria indagine e vigilanza sull’assegnazione di servizi rifiuti in affidamento diretto. Le criticità sollevate dall’Autorità riguardano plurimi affidamenti in assenza di gara e in violazione del principio di rotazione e delle regole di concorrenza.
L’azienda pubblica di gestione rifiuti ha affidato alla stessa ditta (amministrata dalla stesso soggetto a capo dell’azienda pubblica) ben nove commesse, di importo variabile, per diverse tipologie di rifiuto (verde, indifferenziato e umido).
Si parla di affidamenti per diverse centinaia di migliaia di euro, sempre scegliendo direttamente e discrezionalmente l’operatore economico con cui stipulare la gara. Pur ripetendo gli appalti più e più volte per rimanere sotto soglia e aggirare i vincoli, la società a partecipazione totalmente pubblica ha comunque mantenuto lo stesso destinatario degli affidamenti, violando quindi platealmente il principio di rotazione degli incarichi, volto ad evitare la creazione di rendite di posizione, e fare in modo che la stazione appaltante non affidi i lavori sempre allo stesso affidatario. Oppure in altri casi, quando la stazione appaltante procede a inviti, rivolgendo la propria attenzione sempre alla stessa platea di concorrenti.
La ditta prescelta è pertanto risultata l’unico operatore coinvolto nel conferimento delle tre diverse frazioni di rifiuto (verde, indifferenziato e umido).
Nel documento di Anac si legge che “la stazione appaltante avrebbe potuto preventivamente individuare ulteriori operatori economici cui affidare il medesimo servizio, anche nelle ipotesi di crisi impiantistica”.