Al via la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

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Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 115 del 18 maggio 2023, della Legge 10 maggio 2023, n. 53, è stata istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

Lo scopo della Commissione è illustrato nel dettaglio nell’articolo 1:

    a) svolgere indagini atte a fare luce  sulle  attività  illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dei  rifiuti di imballaggio, sulle organizzazioni in esse coinvolte o ad esse  comunque  collegate,  sui
loro  assetti  societari  e  sul  ruolo  svolto  dalla   criminalità organizzata, con specifico riferimento alle associazioni di cui  agli articoli 416 e 416-bis del codice penale; 
    b) individuare le  connessioni  tra  le  attività  illecite  nel settore dei rifiuti e altre  attività  economiche,  con  particolare riguardo al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e
provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario nella dotazione di impianti, ivi compreso  il  traffico  dei  rifiuti verso le isole; 
    c) individuare  le  specifiche  attività  illecite  connesse  al traffico transfrontaliero dei rifiuti, con particolare riferimento  a quelle concernenti i rifiuti, anche pericolosi, in partenza dai porti
marittimi verso destinazioni  estere,  anche  al  fine  di  accertare l'esistenza e l'ubicazione  degli  impianti  a  cui  i  rifiuti  sono destinati, e svolgere indagini, in collaborazione con le autorità di
inchiesta  degli  Stati  destinatari  dei  rifiuti,  per  individuare attività volte a immettere nel mercato nazionale  beni  e  prodotti, realizzati attraverso processi di riciclo di materie prime secondarie
ottenute  dai  rifiuti,  che  non  rispondono  alle   caratteristiche merceologiche e sanitarie previste dalla normativa nazionale; 
    d) verificare l'eventuale sussistenza di  comportamenti  illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale  e  periferica  e dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei
rifiuti, anche in riferimento alla destinazione  e  all'utilizzo  dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza  in  campo ambientale, alle modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei
rifiuti  da  parte  degli  enti  locali  e  ai  relativi  sistemi  di affidamento; 
    e)  verificare  l'eventuale  sussistenza  di  attività  illecite relative ai siti inquinati, compresi quelli degli  impianti  minerari dismessi,   e   alle   attività   di   bonifica,   anche   ai   fini
dell'individuazione del responsabile  della  contaminazione,  nonché alla gestione  dei  rifiuti  radioattivi,  anche  in  relazione  alle condizioni  di  sicurezza  dei  siti  in  cui  sono   temporaneamente
depositati i rifiuti radioattivi nelle more  della  localizzazione  e della costruzione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi,  di cui all'articolo 2, comma 1, lettera e), del decreto  legislativo  15
febbraio 2010, n. 31, verificando altresì  lo  stato  di  attuazione delle operazioni di bonifica dei medesimi siti; 
    f) verificare l'eventuale sussistenza di attività illecite nella gestione del servizio idrico integrato con riferimento alla  gestione degli impianti di depurazione delle acque nonché al trattamento  dei
gessi e allo smaltimento dei fanghi e dei reflui provenienti da  tali impianti; 
    g) verificare la corretta attuazione della normativa  vigente  in materia ambientale,  relativamente  agli  ambiti  di  indagine  della Commissione nonché all'applicazione della legge 22 maggio  2015,  n.
68, recante disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente; 
    h)  verificare  l'eventuale  sussistenza  di  attività  illecite relative alla gestione e allo smaltimento  dei  materiali  contenenti amianto nonché il rispetto  della  normativa  vigente  ed  eventuali
inadempienze da parte di soggetti pubblici e privati; 
    i) indagare sulle attività illecite  legate  al  fenomeno  degli incendi e su altre condotte  illecite  riguardanti  gli  impianti  di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti ovvero i siti abusivi
di discarica; 
    l) compiere, a fini conoscitivi, sopralluoghi o visite presso gli impianti che adottano procedimenti innovativi  in  campo  ambientale, comprese le attività di riparazione e di  riciclo,  ovvero  adottano
tecnologie e procedimenti sperimentali  che  presentano  interessanti prospettive di sviluppo e applicazione, anche approfondendo  il  tema della cessazione della  qualifica  di  rifiuto  (end  of  waste),  in
attuazione dei principi della transizione ecologica  e  dell'economia circolare, al fine di prevenire gli illeciti ambientali; 
    m) indagare sull'esistenza di eventuali  illeciti  connessi  allo smaltimento degli impianti per la  produzione  di  energia  da  fonte rinnovabile,   cosiddetti   «rifiuti   emergenti»,   come    definiti
dall'Agenzia europea dell'ambiente, con particolare riferimento  allo smaltimento, al termine del loro ciclo di utilizzazione, dei pannelli solari fotovoltaici, delle pale eoliche, delle  batterie  nonche'  di
ogni altro materiale o dispositivo  utilizzato  nelle  infrastrutture per la produzione di energia da fonte rinnovabile; 
    n) indagare sull'esistenza  di  attività  illecite  nel  settore agricolo e  agroalimentare,  comprese  quelle  connesse  a  forme  di criminalità organizzata, commesse anche attraverso sofisticazioni  e
contraffazione di prodotti enogastronomici,  di  etichettature  e  di marchi di tutela, compreso il loro traffico  transfrontaliero,  anche ai fini dell'aggiornamento e del  potenziamento  della  normativa  in
materia di reati agroalimentari, a tutela  della  salute  umana,  del lavoro e dell'ambiente nonché del contrasto del traffico illecito di prodotti con marchio «made in Italy» contraffatti o alterati; 
    o) analizzare le cause dell'abbandono di prodotti monouso,  anche in plastica, sul suolo e nell'ambiente, verificare l'attuazione  data alle disposizioni che recano le misure  sanzionatorie  applicabili  a
tale condotta e proporre iniziative per  la  promozione  dell'uso  di prodotti riutilizzabili, compostabili o rinnovabili; 
    p) indagare sulle attività illecite  legate  al  fenomeno  delle cosiddette «zoomafie»  e  verificare  la  corretta  applicazione  del titolo IX-bis del libro secondo del codice penale. 
  
La Commissione riferisce alle  Camere  annualmente  con  singole relazioni o con relazioni generali  e  ogniqualvolta  ne  ravvisi  la necessità e, comunque, al termine dei suoi  lavori.  La  Commissione
può redigere relazioni speciali su singole tematiche in  materia  di ciclo dei rifiuti, anche con riferimento alla situazione emergenziale di talune aree del territorio, con riguardo alle gestioni dei rifiuti
urbani, speciali, pericolosi e radioattivi. 

La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri  e  le  stesse  limitazioni  dell'autorità  giudiziaria.   

La Commissione non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza  della  corrispondenza  e  di  ogni  altra  forma  di comunicazione  nonché   alla   libertà   personale,   fatto   salvo
l'accompagnamento coattivo di cui  all'articolo  133  del  codice  di procedura penale. 
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LEGGI IL TESTO DELLA LEGGE

 

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