RIFIUTI: CRONACHE DI UN AGOSTO ITALIANO

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Da Nord a Sud, venti notizie sui rifiuti che ci hanno accompagnato nel caldo della nostra italietta.

Le notizie apparse sui periodici online, hanno appassionato gli italiani impegnati nella consueta cottura estiva sulle nostre spiagge nel mese delle loro vacanze, con spensieratezza e fantasia.

I temi sono sempre gli stessi e i titoli rispecchiano l’immaturità diffusa delle varie categorie di cittadini, verso un problema che dovrebbe unire, invece che dividere, e che non dovrebbe prestarsi a speculazioni politiche, movimentiste, personalistiche (NIMBY) oppure opportunistiche.

Questa rassegna è solo un esempio di come si muove il nostro paese sui rifiuti … in agosto (ma anche negli altri mesi).

Partiamo da Roma, che è sempre nelle prime pagine per la guerra senza quartiere a Gualtieri, e ai “suoi” rifiuti. Il miracolo di agosto è rappresentato dalla scomparsa delle notizie contro il Sindaco, sono invece rimasti fatti di cronaca come abbandoni, fuochi e GPS. Sì perché qualcuno, sì anche divertito a gettare un GPS nei contenitore per la raccolta della plastica, per vedere dove andava a finire. Potremmo definire il viaggio “Dal quartiere Prati all’impianto di riciclaggio dei GPS” (Roma Today).

Sempre a Roma scopriamo, dal Messaggero, che venti piazze sono state escluse dalla raccolta dell’AMA perchè non sono state inserite nel contratto tra Azienda e Comune. Cosa accade in queste piazze? Sono forse i nuovi siti per lo smaltimento finale? Il giallo romano si infittisce.

Intanto a Fiumicino, sempre Il Messaggero ci segnala che si usano i droni per stanare chi abbandona o dà fuoco ai rifiuti in strada. Si tratta dell’ultima trovata dell’assessore all’Ambiente, che intende potenziare i controlli. Visto che l’aeroporto è vicino, forse l’assessore in futuro utilizzerà direttamente i Boeing.

Come Roma anche Palermo sui rifiuti non scherza ormai da anni. In agosto, Il Giornale di Sicilia, ci segnala che ci sono stati incendi in diversi quartieri. La RAP risponde “Bravate senza motivo che rallentano il nostro servizio”. La domanda che sorge spontanea è come mai ci sono i rifiuti per strada. Ma forse è un eccesso di curiosità. Sempre sullo stesso giornale, di qualche giorno dopo forse si trova la risposta: “Palermo, continuano a bruciare le discariche abusive: troppi rifiuti da fuori città.” Ma allora sono “discariche” o sono “Scarichi”, e poi se vengono da fuori città vuol dire che sono in città? Perché non vengono raccolti? Le domande sorgono spontanee da anni, ma le risposte sono vaghe e poco convincenti.

Ma “Palermo Today” ci informa che il problema non è solo di Palermo, anzi a Termini Imerese, dal fuoco si passa alle minacce serie: “Sopralluogo tra i rifiuti dopo il mercato, minacce al sindaco di Termini Imerese: “Ti scippu ‘a tiesta“. Non conosco alla perfezione il siciliano ma la frase sembrerebbe suonare “Ti stacco la testa”, o qualcosa del genere. In effetti i rifiuti hanno un odore che da’ alla testa, quindi forse hanno pensato di risolvere il problema alla radice.

Ritorniamo un po’ verso Nord e soffermiamoci in una terra vocata al turismo: la Puglia. La situazione non è tranquilla neanche nella regione dei trulli. La Gazzetta del Mezzogiorno ci informa che nel Tarantino, a “Pulsano, gettano i rifiuti e li rimprovera: aggredita una consigliera comunale“. La nota preoccupante è contenuta nel sottotitolo: “Solidarietà bipartisan, ma non manca una critica: “Ha esasperato gli animi via social“. La solidarietà sarà bipartisan, ma non è via social, perché lì la consigliera ha esagerato, quindi non si risponde online, ma si passa direttamente alle vie di fatto!

Una nota positiva viene da Bari, dove, in pieno agosto, l’assessore Petruzzelli non si ferma mai e informa la città che la è “Ripresa al consegna delle buste per il porta a porta. Ecco tutte le info e gli orari per i quartieri di Bari raggiunti dal servizio.” (BariViva.it). Bisogna dire che una buona notizia ci voleva, anche se ad agosto non c’è nessuno per ritirare le buste per la raccolta differenziata.

Ma dalla Puglia prendiamo un’altra notizia positiva e simpatica che il TG Regionale della Rai, ci informa che nel comune di Maruggio (in provincia di Taranto) è stato aperto un museo speciale: “Archeoplastica, il museo degli antichi rifiuti arrivati dal mare. In mostra flaconi di detersivi, giocattoli e palloni ritrovati sulle spiagge. Una esposizione provocatoria sulle conseguenze dell’inquinamento.” Il museo, attrezzato con bacheche e vetrine con tanto di sabbia, mette in mostra di tutto, dal vecchio detersivo a Paperino di plastica. Ma la cosa più interessante è la collezione di palloni da calcio che il mare ha restituito, fra i quali spicca un pallone targato “Albania”. E’ infatti bene ricordare ai lettori che il comune si affaccia sul Golfo di Taranto e non sull’Adriatico. Immaginatevi il viaggio di questo pallone.

Parlando di AdriaticoOpenpolis“, Fondazione con sede a Roma, sposta l’attenzione sul mare che un tempo era dominio della Repubblica di Venezia e che oggi invece offre “547 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.” Un record da Guinness?

Risalendo la penisola ci fermiamo in Toscana, dove lo scherzo e la burla sono il pane quotidiano. “Livorno press.it” ci dice che l’associazione Rifiuti Zero avanza delle critiche alla gestione dei rifiuti sull’uso delle fototrappole. Le critiche sono per le 24 telecamere acquistate per una spesa di 92.000 euro, più 40.000 euro all’anno per gestirle. Il commento è “Tutta fatica sprecata oltre che costosa.” Ma quando i controlli non vengono fatti allora va tutto bene?

A Bibbiena (in provincia di Arezzo), La Nazione invece ci informa che partiranno i controlli con le telecamere “Il nuovo progetto: 5  telecamere mobili e 6 ispettori ambientali.” Il titolo fa pensare che cinque ispettori saranno armati per fare riprese, mentre uno starà a guardare. Ma qui Rifiuti Zero non dice niente. Meglio così.

Greenreport.it, ci informa invece che nella prima metà del 2023 nell’ATO Centro (Firenze, Prato e Pistoia), sono state elevate multe in ben 22 comuni per un totale di 188.000 euro. Forse in Toscana hanno trovato il modo di fare sconti sulla TARI e passare alla tassazione diretta …

Spostiamoci in provincia di Modena, nel comune di Lama Mocogno, dove Il Resto del Carlino, ci dice: “Raccolta rifiuti, comitato di protesta: Cassonetti col chip inadeguati.” L’articolo precisa: “Malumore nelle piane: “Non si tiene conto di nevicate e gelate. E i villeggianti senza tessera?” Giuste preoccupazioni! Facciamo cassonetti riscaldati e risolviamo il problema dei villeggianti che “villeggiano” nei boschi senza pagare l’albergo o il Bed and breakfast, dove la tessera è stata sicuramente consegnata. basterebbe poi informarsi di come funziona in tutte quelle località dove vengono usati da anni i cassonetti con identificazione dell’utente, da Firenze a Macugnaga.

A Treviso invece si fanno beffe dei cartelli. Il Gazzettino.it riporta: “Lo sfregio degli ecovandali: rifiuti abbandonati sotto il cartello di divieto.” L’articolo è ovviamente corredato di fotografia che documenta  lo SPREGIO (anziché sfregio). Non che facesse molta differenza se li abbandonavano in mezzo ad un campo.

L’informatore Vigevanese invece documenta, con tanto di video, l’esito delle gite fuori porta di ferragosto: “Rifiuti abbandonati a Ticino dopo il picnic di ferragosto: IL VIDEO.”

Concludiamo questa allegra carrellata con tre notizie positive. La prima ce la fornisce Rete 8, informandoci che “Carta e cartone, nel 2022 in Abruzzo la raccolta differenziata è stabile.” Notizia un po’ datata, ma di questi tempi sapere che qualcosa è “stabile” ci riempie di gioia.

La seconda notizia viene dalla Sardegna, isola “felix” per le raccolte differenziate. Sardegna Reporter ci dice che “Da lunedì 28 agosto infopoint e distribuzione gadget per promuovere la raccolta differenziata a Iglesias.” Sinceramente è la prima volta che sento parlare di gadgets per la raccolta differenziata. Speriamo che non finiscano nei rifiuti indifferenziati.

L’ultima notizia viene dall’estero, e più precisamente dalla Germania. Il giornale online di Berlino “IL MITTE” ci informa che in Germania dal 2024 aumenteranno i vuoti a rendere. Questa strada ancora non l’abbiamo intrapresa, in compenso stiamo scoprendo un po’ ovunque “macchine mangia bottiglie” in cambio di scontrini per sconti centesimali, che consumano energia, occupano spazio, dovranno essere smaltite come RAEE, ecc. Fenomeno che ci fa pensare che dietro ad una bottiglia di PET, ci sia un grande business!

A settembre però cambierà tutto!

 

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