RIFIUTI, UTILITALIA: PER TERMOVALORIZZAZIONE FABBISOGNO IMPIANTISTICO 2,35 MLN TON

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Per conseguire gli obiettivi fissati dal pacchetto europeo sull’economia circolare al 2035, servono nel nostro Paese anche nuovi impianti per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili.
È quanto emerge dallo studio “Rifiuti urbani, fabbisogni impiantistici attuali e al 2035“, realizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), giunto alla quarta edizione e presentato in occasione della Fiera Ecomondo di Rimini.
Lo studio si basa sui dati forniti dal Rapporto 2022 di ISPRA sui Rifiuti Urbani che si riferisce ai dati del 2021.
Gli attuali impianti di trattamento dei rifiuti urbani sono numericamente insufficienti e mal dislocati sul territorio, costringendo il nostro Paese a continui viaggi dei rifiuti tra le regioni e a ricorrere in maniera ancora eccessiva allo smaltimento in discarica.
Senza una decisa inversione di tendenza sarà impossibile raggiungere i target Ue che prevedono sul totale dei rifiuti raccolti, entro 12 anni, il raggiungimento del 65% di riciclaggio effettivo e un utilizzo della discarica per una quota non superiore al 10%: al momento siamo ad un riciclaggio effettivo pari al 48,1% e ad un ricorso allo smaltimento pari al 19%.
Lo Studio riguarda gli impianti di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici e di recupero energetico per i rifiuti non riciclabili.
Per i primi, sui quali da anni Utilitalia ha svolto azioni per promuoverne la realizzazione e sui quali pure è intervenuto il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, un’analisi più puntuale sugli eventuali effettivi fabbisogni residui si potrà fare solo più in là nel tempo, dal momento che si sta registrando l’apertura di nuovi impianti e l’adeguamento di altri già esistenti.
Resta invece ancora critica la prospettiva per il recupero energetico.
Fonte: Utilitalia