Biorepack: il Regolamento UE sugli imballaggi è un “Testo equilibrato che corregge storture e riconosce il valore del riciclo organico”

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Marco Versari, presidente del Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile commenta il voto di ieri: “L’aula dell’Europarlamento ha saputo migliorare alcuni contenuti che sarebbero stati penalizzanti nei confronti del riciclo organico. Il modello italiano basato sulla sinergia tra raccolta dell’umido urbano e imballaggi compostabili potrà essere mantenuto e diffuso in altri Paesi”

“Quello approvato ieri dall’aula del Parlamento europeo è un testo equilibrato. Rispetto all’impostazione iniziale, che, in alcuni passaggi, risultava decisamente penalizzante nei confronti del riciclo organico (che ricordiamo essere la forma di riciclo specifica della frazione di maggior peso nell’ambito delle raccolte differenziate), corregge alcune storture, recuperando il giusto spazio per tale forma di riciclo e per i materiali come le bioplastiche compostabili, che sono sviluppate anche per essere a supporto di tale riciclo”. A dichiararlo è Marco Versari, presidente del consorzio Biorepack.

È passato poco meno di un anno dalla proposta iniziale della Commissione europea e Biorepack, unico sistema europeo di responsabilità estesa del produttore, specificamente dedicato alla gestione e al riciclo degli imballaggi in bioplastica compostabile, ha seguito con attenzione tutto il percorso culminato col voto di ieri dell’Europarlamento. “Ecco perché possiamo affermare che, il testo approvato è figlio del grande lavoro portato avanti dal sistema consortile assieme agli europarlamentari italiani per riconoscere il giusto peso al riciclo organico e ai materiali compostabili”, aggiunge Versari.

Garantire un adeguato valore a tali materiali è infatti di grande aiuto per la crescita e il consolidamento del riciclo della frazione umida dei rifiuti domestici, che – è bene ricordarlo – rappresentano tra il 30 e il 40% di tutti i rifiuti prodotti dai cittadini europei. “La produzione di imballaggi in bioplastiche compostabili gioca un ruolo decisivo per aumentare qualità e quantità della raccolta dell’umido e per la sua successiva trasformazione in compost, utilizzabile per il ripristino della fertilità dei suoli degradati” spiega Versari. “Siamo quindi particolarmente lieti che, dopo il voto di ieri, il modello italiano di interconnessione tra la gestione dell’umido urbano e gli imballaggi in bioplastiche compostabili possa essere non solo mantenuto, ma anche diffuso in altri Paesi dell’Unione”.

Dal 1° gennaio prossimo, la raccolta differenziata dell’umido diventerà obbligatoria in tutta la Ue (in Italia, analogo obbligo è in vigore già da due anni). “Ben presto – conclude Versari – anche gli altri Stati membri potranno toccare con mano un sensibile miglioramento dei tassi di raccolta e riciclo dell’umido, che sarà possibile anche grazie al positivo contributo assicurato dai manufatti compostabili. In questo ambito, l’Italia vanta una leadership e molte buone pratiche, che hanno trovato sostegno unanime da parte delle organizzazioni agricole e industriali nazionali. Dopo il voto dell’Europarlamento auspichiamo che il Consiglio confermi questo approccio dando così la possibilità di diffondere il nostro virtuoso modello anche al di fuori dei confini nazionali. Biorepack continuerà a seguire la questione con la massima attenzione”.


Fonte: BIOREPACK

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