Dal 2024 la raccolta differenziata dell’umido è obbligatoria in tutti i Paesi UE

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In Italia l’obbligo di raccolta dell’umido è in vigore già da due anni.

A partire dal primo gennaio 2024 tutti i Paesi aderenti all’Unione europea hanno l’obbligo di effettuare la raccolta differenziata dalla frazione organica del rifiuto solido urbano. In Italia l’obbligo di raccolta differenziata dell’organico vige già: è stato infatti istituito dal decreto legislativo 116/2020 a decorrere dal 31 dicembre 2021, eppure sono numerosi i comuni a non aver ancora provveduto ad organizzare la raccolta.

In tutta l’UE vengono generati annualmente tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici, di cui più di due terzi provengono dalla raccolta urbana e la restante parte dall’industria alimentare e delle bevande. I rifiuti organici costituiscono il 30-40% dei rifiuti solidi urbani (con variazioni tra gli Stati membri dal 18% al 60%)

Stando ai dati dell’ultimo rapporto rifiuti urbani dell’ISPRA, nel 2020 circa 41,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono state avviate a compostaggio e digestione anaerobica, nell’UE27, con un aumento del 10,8% rispetto al 2018 (+ 4 milioni di tonnellate). L’incremento maggiore nel triennio, in termini quantitativi, si è registrato in Germania con +1,7 milioni di tonnellate (+19,1%), seguito dalla Polonia (+566 mila tonnellate, +55,9%) e dall’Italia (+534 mila tonnellate, +8,4%).

Analizzando il dato relativo alle variazioni percentuali, gli incrementi maggiori si sono registrati in Bulgaria, la quale ha aggiornato anche il dato 2019, con un incremento di 186 mila tonnellate che rappresenta il 358% in più del dato 2018. Altri aumenti percentuali consistenti sono quelli di Romania (+95%; +172 mila tonnellate) e Croazia (+77,6%; +38 mila tonnellate).

Solo la Francia presenta una flessione quantitativamente consistente (-611 mila tonnellate; -8,6%, seguita dal Portogallo (-156 mila tonnellate; -17,7%) ma si registrano decrementi percentuali importanti, sebbene di piccole quantità, per Cipro (-33,3%) ed Estonia (-30%).

Sempre secondo ISPRA si registra nel 2022 in Italia una raccolta della frazione organica pari a quasi 7,4 milioni di tonnellate, con un incremento del 3% rispetto al 2020.

La riapertura delle attività commerciali, industriali, artigianali, nonché la ripresa degli spostamenti e in particolare dei flussi turistici, hanno determinato un aumento dei rifiuti organici prodotti.

Nel contempo si osserva la crescita dei rifiuti raccolti in modo differenziato.

Con riferimento all’intero periodo 2011-2021 si registra un incremento medio annuo della raccolta della frazione organica pari al 5,1%, con un valore massimo del 9,7% tra il 2013 e il 2014.

La frazione organica è costituita dall’insieme dei quantitativi di rifiuti biodegradabili prodotti da cucine e mense, dalla manutenzione di giardini e parchi, dalla raccolta presso i mercati e dai rifiuti biodegradabili destinati alla pratica del compostaggio domestico (questi ultimi non sono conferiti al sistema di raccolta).

Il 69,6% è costituito dalla frazione umida da cucine e mense (5,1 milioni di tonnellate), il 26,1% dai rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi (1,9 milioni di tonnellate), il 3,6% dai rifiuti avviati al compostaggio domestico (265 mila tonnellate) e lo 0,7% (circa 51 mila tonnellate) dai rifiuti dei mercati.


Fonte: BIOREPACK

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