Batterie contenute nei RAEE: quali soluzioni per incrementarne la raccolta?
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Presentati a Ecomondo i risultati dello studio “La raccolta delle batterie portatili contenute nei RAEE: Benchmarking e best practices” commissionato dal CDCNPA e realizzato dalla società di consulenza dss+. Lo studio, attraverso l’analisi ed il confronto dei dati in diversi paesi europei, ha fornito un benchmark sulla gestione delle batterie contenute all’interno dei RAEE – Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Dal report emerge che i quantitativi di pile/batterie portatili rimossi da piccoli elettrodomestici/elettronica di consumo variano in modo sostanziale da Paese a Paese.
Il quantitativo più alto è stato osservato in Svizzera (14.9 kg/t), seguita da Belgio (13.2 kg/t) e Francia (9.7 kg/t). Il valore medio si attesta su 9.6 kg/t.
In generale, in tutti i Paesi il valore è decisamente più alto del valore fissato dalla norma CENELEC 50625-3-1, pari a 1.8 kg/t.
Per quanto riguarda l’Italia i dati CDCNPA indicano che a fronte di una raccolta nel 2023 di 76,000 t di R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e altro), sono 400 le tonnellate conferite al sistema coordinato dal CDCNPA (pari al 4% del totale delle batterie portatili conferite nell’anno, risultando il valore più basso tra i paesi considerati).
Il contributo mancante deriva, tra gli altri, dalle batterie portatili al piombo rimosse ma successivamente non conferite al consorzio o comunque non rendicontate; dalle batterie esportate all’interno di RAEE/AEE usate e ancora dalle batterie non rimosse durante la messa in sicurezza/trattamento dei RAEE. Aumentando la raccolta della frazione di R4 al 65% dell’immesso sul mercato, il potenziale di pile/batterie portatili da recuperare sarebbe pari a 4,600 t (quantitativo che porterebbe il tasso di raccolta nazionale al 42.6%, con un incremento del 12% rispetto al valore attuale).
“A fronte di questi dati è necessario ancor di più il contributo di tutti: consorzi, istituzioni, centri di raccolta e impianti di trattamento” – ha dichiarato Laura Castelli, Presidente CDCNPA – “è necessario fare sistema e strutturare un piano di azioni strategico a medio e lungo termine per raggiungere i target nel 2030, come previsto dal regolamento europeo, non solo per il recupero delle batterie ma anche delle materie prime critiche che sono molto importanti per il sistema produttivo del paese”.
“Ringrazio il CDCNPA e gli altri consorzi di filiera per il lavoro che svolgono quotidianamente e per aver fatto proposte operative da affiancare a quelle normative. Il settore deve essere considerato in modo integrato dalla raccolta al trattamento al riciclo, soprattutto perché le batterie e i RAEE possono avere un alto valore aggiunto. Sono auspicabili incentivi per favorire il recupero delle materie prime seconde in esse contenute” – ha affermato Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile MASE – “C’è la massima disponibilità da parte del Ministero ad accogliere le proposte dei centri di coordinamento e cercheremo di supportare con interventi normativi e finanziari la raccolta e la ricerca e sviluppo per favorire una gestione efficiente e innovativa”.
Fonte: Ufficio Stampa CDCNPA